Ha quadruplicato i fondi per la cultura, caso unico in tutta l’Italia.La sua città, che ha una certa ‘fama’ nella regione, sta cambiando con la forza e l’entusiasmo di artisti, intellettuali e musicisti.
A Bitonto, allo scoccare del nuovo anno, la piazza adiacente la Cattedrale era gremita di giovani e famiglie. Dapprima, le voci si sono sollevate all’unisono sulla canzone “Urlando contro il cielo” di Ligabue. Poi, tutti con il naso all’insù a guardare i fuochi d’artificio e a sognare una città migliore, ripulita dalla piaga della malavita.
Così, anche il secondo capodanno in piazza è stato un successo, nonostante i timori che una locationtroppo addentrata nel “territorio” dei delinquenti fosse poco sicura. Un altro risultato positivo, che va ad aggiungersi alle centinaia di manifestazioni organizzate in questi ultimi mesi e che dimostrano come Bitonto non sia solo ricca di episodi di cronaca nera.
Come tiene a precisare il sindaco Michele Abbaticchio, “la città è anche costellata in ogni suo angolo di musica, mostre, presentazioni di libri. Senza dimenticare che ha il centro storico secondo, per ricchezza e bellezza, solo a quello di Lecce”.
Per lei, Michele Abbaticchio, cultura è…
Tutto. La cultura non è solo eventi e manifestazioni, ma è una forma mentis. È il senso dello stare insieme, l’unico modo per imparare a vivere in una società civile. La nostra amministrazione, infatti, sta cercando di diffondere questo concetto in maniera trasversale, con la cultura della legalità, la cultura della tutela del lavoro e quella di un’urbanistica nel rispetto dell’ambiente.
Nel suo ultimo saggio, l’esperto di politiche culturali Christian Caliandro spiega che solo la cultura potrà “dare origine alla grande ricostruzione di cui abbiamo bisogno”. Concretamente, la giunta Abbaticchio come sta portando avanti la “ricostruzione” di Bitonto?
La Puglia è la prima regione per quanto riguarda i progressi nel settore del turismo e noi siamo la città più vicina all’aeroporto di Bari. Solo uno stupido non avrebbe puntato sulla cultura. Un’amministrazione deve impegnarsi nello sviluppo e nell’attività di sussidio, ma il sussidio non può diventare occupazione ed è chiaro che dobbiamo puntare sullo sviluppo. In un periodo in cui tutte le attività imprenditoriali e commerciali registrano un calo, noi siamo l’unico paese ad aver registrato circa il 36% di sviluppo di attività enogastronomiche, soprattutto nel centro storico. Ciò è stato possibile proprio grazie al rilancio della cultura.
Cosa dicono i bitontini di questa sua “politica”?
Ricevo molti apprezzamenti dai giovani, perché questo è il target al quale ci stiamo rivolgendo. Le persone più mature, invece, apprezzano l’atteggiamento di umiltà di questa amministrazione. Per esempio, andiamo in bicicletta, ci fermiamo per strada, facciamo battute in dialetto con loro…
Qual è l’evento culturale di cui va più fiero?
Cortili aperti, per il quale Bitonto e Lecce hanno ottenuto il riconoscimento del Ministero del Beni Culturali. Quell’evento ha avuto un ritorno pazzesco, con più di trenta palazzi aperti. Per me, quel giorno è stata la fotografia di ciò che la città potrebbe essere sempre.
Cosa risponde a chi l’accusa di pensare troppo all’organizzazione degli eventi e poco alla sicurezza?
Rispondo che non possiamo fermarci, che non possiamo bloccare la città, perché in questo modo diventeremmo davvero vittime dei delinquenti. Noi, invece, dobbiamo riappropriarci degli spazi, dobbiamo riprenderci porzione per porzione le strade, anche con l’organizzazione di manifestazioni culturali.