Di Salvatore Allocca. Con Alessio Vassallo, Nabiha Akkari, Bianca Nappi, Helmi Dridi, Nando Irene.
“Non avevate paura? Della traversata, intendo… ”
“Sì certo, ma se lasci la tua strada sei già morto”.
Chi va a vedere al cinema “Taranta on the road” pensando di sbellicarsi dalle risate, magari tamburellando con la dita sulla poltrona al ritmo della pizzica, si sbaglia di grosso. Nel film di Salvatore Allocca, la tradizionale danza salentina, che secondo la leggenda serviva alle giovani donne per curarsi dal morso velenoso della tarantola, fa solo da contorno a uno dei drammi più grandi che il continente europeo si ritrovi a fronteggiare in questo momento. Vale a dire: il dramma dell’immigrazione, che il regista ritrae con le tinte di una commedia sentimentale.
Siamo nel 2001, nel periodo delle primavere arabe. Amira e Tarek sono appena sbarcati dalla Tunisia sulle coste pugliesi e s’imbattono in una strampalata band di pizzica salentina, gli Evangelisti. I due profughi sono diretti fuori dai confini italiani e i tre musicisti si propongono di accompagnarli, ma durante il viaggio devono fermarsi per alcune tappe già fissate del loro mitico tour: la sagra della porchetta, la festa del pesce fritto, fino all’inaspettata apertura del concerto di un famoso gruppo salentino.
Ad accomunare tutti i personaggi del film ovviamente è la pizzica, che per gli Evangelisti è il senso stesso della loro vita, per Amira diventa in un momento la metafora della sua liberazione dalle grinfie dell’integralismo.
Dunque, “Taranta on the road” affronta un tema profondo e attualissimo in maniera leggera ma mai banale. La fuga dal proprio paese, la traversata in mare, il riconoscersi lontano da casa, la paura e la speranza in un futuro migliore sono solo una parte delle tante sfaccettature che si vogliono raccontare. Il film non passerà di certo alla storia della commedia italiana, ma ha il merito di far ridere, far ballare e far commuovere al tempo stesso, invitando lo spettatore a guardare con occhi diversi quei barconi di disperati che arrivano quasi ogni giorno sulle coste italiane.
Stelle: quasi tre su cinque.
Consigliatissimo a Salvini e a tutti i simpatizzanti delle ruspe.