SU LA TESTA E Giù LA PANCIA, SPORTIVI PUGLIESI

(di Nicola Di Ceglie)

Cari compagni e compagne,

avete mai letto una legge regionale? Forse sì, ma molti di voi avranno desistito dopo qualche minuto, preferendo un romanzo di Moravia, di Flaubert o, se permettete, di Tonino Loprieno. Quella pletora di articoli, decreti legislativi, numeri, commi, disposizioni e successive modificazioni fa venire il mal di testa e una immediata irritazione lessicale verso il complicato ‘burocratese’. Eppure oggi vi chiedo uno sforzo mentale, una tantum, in favore delle ‘Norme per lo sviluppo dello sport per tutti’, cioè la legge emanata dal Consiglio regionale della Puglia che regolamenta tutte le attività sportive nella nostra regione. Noi della CGIL abbiamo partecipato alla sua elaborazione e siamo onorati del risultato finale. Personalmente credo che sia una delle cose migliori fatte in Italia e grazie alla sua efficacia i cittadini qui dispongono di impianti, spazi aperti, palestre ecc. per fare attività fisico-motorie. Bambini, giovani, anziani, immigrati, carcerati, portatori di handicap, le Forze armate, le Forze dell’ordine, uomini e donne possono recuperare la propria salute fisica e psichica perché il CONI, l’Ufficio scolastico regionale, le associazioni, le federazioni sportive, il Centro di giustizia minorile di Puglia ora gli danno un forte sostegno legislativo, politico e soprattutto economico. Noi sindacalisti ci siamo preoccupati di stimolare e difendere l’occupazione in ambito sportivo e, se leggete attentamente, troverete articoli nei quali è evidente la volontà di difendere la dignità e la continuità del lavoro. Insomma, dal 2006, il sistema sportivo pugliese non arrossisce di vergogna confrontandosi con gli altri Stati europei che da decenni credono nella forze educativa delle discipline olimpiche o ludiche. Scrivo questa lunga premessa perché ho sotto gli occhi il ‘monitoraggio effettuato sulla pratica sportiva nel 2013’ che ha hanno diffuso il CONI e l’ISTAT, a metà luglio; constato, con grande piacere, che la Puglia non è messa per niente male. I nostri atleti amano, in ordine di importanza, il calcio, la pallavolo, la pallacanestro il tennis e l’atletica leggera. Abbiamo più di 200 mila campioni (potenziali) e più di 3 mila società sportive. Cresce il numero dei lavoratori retribuiti nelle società più organizzate e, grazie al credito sportivo, stanno aumentando le strutture nei paesi e nelle città. Voi, se volete saperne di più e divertirvi a scoprire le differenze con le altre regioni italiane, potreste leggervi la relazione presentata da Malagò, presidente del CONI e da Antonio Golini, presidente dell’Istat. Ma devo avvisarvi, per onestà intellettuale, che sono tutti grafici, numeri e percentuali e con il caldo che fa, potreste spedirmi via etere una battutaccia. Delle 45 Federazioni sportive nazionali (golf, rugby, scherma, tiro a segno, vela ecc. ecc.) noi qui in Puglia le abbiamo quasi tutte, escluse (forse) quelle degli sport invernali. Perché non abbiamo i monti, e forse è meglio con tutti i guai che sta procurando il dissesto idro-geologico. In compenso abbiamo il ‘mareviglioso’ ed è lì che invito ad andare in questi giorni di riposo estivo. A settembre, se vorrete iniziare o cambiare sport, sappiate che in Puglia non siamo secondi a nessuno, una volta tanto.

Nicola Di Ceglie