Casa editrice Kimerik, pp. 157, novembre 2014.
In una società sempre più alienante, la scrittura è diventato l’espediente catartico per eccellenza. Che si tratti di facebook o del tradizionale diario segreto, i presupposti non cambiano: è il bisogno di esprimere tutto un deposito di sentimenti ed emozioni a dar forma alle parole, di modo che si possa osservare la propria vita dall’esterno e con estrema lucidità. Conosce bene questa viscerale “necessità” Viviana Ragone, moglie e madre di trentasei anni, che ai fogli bianchi ha affidato la propria vita, mettendo a nudo la parte più profonda del suo essere. Un gesto coraggioso, nato dall’umile desiderio di far dono di sé agli altri. “Sto cercando di liberarmi da tutti quegli scheletri che credevo di aver chiuso a doppia mandata in un armadio”, scrive l’autrice nella postfazione, “quindi, ora a voi…io mi sono nascosta per troppo tempo, ho capito il ruolo di ogni singola persona. Ora siete voi, con i vostri sentimenti, apprezzamenti o critiche che mi aiuterete a rinascere. Spero”.
Con una prosa semplice e informale (ma mai sciatta), Viviana racconta -in un viaggio di circa 160 pagine- il legame con sua madre, il difficile rapporto con il proprio corpo, le brutture che hanno ferito il suo cuore. Una sorta di diario intimistico a cui sono affidati ricordi, sensazioni e pensieri, mescolando in maniera vorticosa realtà e immaginazione. Il libro scorre piacevolmente e ci conduce tutto d’un fiato fino all’ultima pagina, anche se di tanto in tanto una domanda si affaccia alla mente del lettore (soprattutto s’egli appartiene alla schiera di quelli riservati e schivi). Perché sto entrando in maniera prepotente nella vita privata di una persona? È vuota curiosità o, peggio ancora, sgradevole voyerismo? Nient’affatto. Viviana innalza la propria biografia a exemplum, facendone uno strumento per aiutare gli altri a non ripercorrere i suoi errori. Ne sono un segnale i numerosi consigli che sono sparsi qua e là nel testo. Il più bello? “Esercitatevi a guardare le stelle, esercitatevi senza sentirvi a disagio. Non permettete a nessuno di farvi ciò che ho permesso di fare a me. Non permettete a nessuno di togliervi i vostri sogni, perché è lì che ci sono i vostri obiettivi”.