Quarto appuntamento in cartellone a Fasano Jazz dedicato al blues. Due le proposte in programma, due set: la raffinatezza e la ricercatezza dei suoni più moderni di Bastiano e WMEnsamble e la spigolosità e il sound “illegale” dei Red Phoenix Blues. Un mix esplosivo che ha regalato al pubblico del festival che vede la direzione artistica di Domenico De Mola oltre due ore di musica di spessore.
La giovane (artisticamente parlando) band capeggiata da Sebastiano Lillo, ha eseguito cinque pezzi: quattro inediti tutti scritti dallo stesso chitarrista monopolitano e uno standard. In apertura l’affascinante “Freddy & Stevie”, che Lillo ha voluto dedicare ai suoi due cani che lo ascoltavano rapiti durante la creazione; a seguire, “Me and Greta Walk Naked”, “A conversation with Enzo”, eseguita in assolo da Lillo e “Everytime I look the sea by the window”, un brano composto pensando a tutte le volte che, dopo i concerti che lo portano in giro per il mondo, al ritorno nella sua terra d’origine. Che cosa sarebbe la Puglia senza il suo mare? In chiusura di esibizione i quattro artisti hanno eseguito un personalissimo quanto esotico rifacimento di “Afroblue” di Mongo Santamaria.
Oltre a Sebastiano Lillo, sul palco c’erano Vincenzo Gagliani alle percussioni, Salvatore Ancora al contrabbasso e Piero Errico alla batteria.
La seconda parte della serata ha visto suonare sul palco del Teatro Sociale i Red Phoenix Blues, capitanati da Giacomo Caliolo, che ricordiamo, essere stato chitarrista di Francesco De Gregori e facente parte dei Rondò Veneziano e ancora degli Struttura & Forma. Assieme a lui sul palco, hanno suonato al basso Antonello Palmas Cotogno (collaboratore di Andrea Mora e Alan Sorrenti), alle tastiere Stefano Molinari, alla batteria Pino Di Stadio e Sara Saccol alla voce.
La band genovese ha proposto quindici brani proposti, tra inediti, omaggi e tutti i pezzi che compongono il loro primo cd dal titolo “Illegal Blues”. Ad aprire “All I Wanna I Do”; quindi il brano rock “Don’t look back”; la fusion “Night groove”; la dinamica “In the mirror”; un pezzo strumentale dal titolo “Sardinian Song” composto da Palmas Cotogno e dedicato a Giulio Capiozzo degli Area; “Trill is gone”, un omaggio a B.B. King, scomparso da poco; ancora un brano strumentale, “For Pippo”, che ha visto entrare in scena Pippo Congedo al sax; la suggestiva “Lonely heart”; “Illegal blues”, il brano omonimo, anch’esso strumentale, che dà il titolo al loro primo lavoro discografico; “Bad top dog”, un grido contro i potenti, suonato solo con la chitarra e la batteria e che ha visto splendere la potente voce “nera” di Sara Saccol; “I miss you”, una romantica ed emozionante ballad; “Pay for love”; “China shipping”; “Slide guitar ride” dedicata a Bob Long III e, come bis, “Key to the highway”, una canzone scritta da Big Billy Broonzy, portata al successo anche da Eric Clapton. Un gruppo italiano solo sulla carta, quello dei Red Phoenix Blues, che ha tutte le carte in regola per affermarsi in campo internazionale.