Schena Editore: «Vogliamo garantirci un futuro»

Di Leonardo Cassone

Di Leonardo Cassone

In questo viaggio tra le piccole e medie case editrici della nostra regione, partiamo dalla recente notizia, sconfortante, che il 71% dei pugliesi non legge. Lapalissiano chiedersi se il restante 29% sia sufficiente a garantire la conservazione di una fetta di mercato adeguata alla sopravvivenza. «No! Sicuramente quel 29% non basta a garantirci un futuro, perché è questo che vogliamo assicurarci, piuttosto che la sola “sopravvivenza”». Ha le idee chiare Angela Schena, direttore editoriale di “Schena Editore”, una delle case editrici più longeve del Sud, che può vantare una storia lunga e “blasonata”. Nata nel 1947, grazie all’ostinazione e alla passione smisurata di suo padre Nunzio, prima come “Arti Grafiche”, divenuta poi “Grafischena” ed infine “Schena Editore”, la casa editrice fasanese ha all’attivo un catalogo di tutto rispetto: più di tremila titoli in oltre cinquant’anni di storia. Tra gli autori della sua “scuderia” citiamo Francesco Cardini, Raffaele Nigro, Giuseppe Cassieri e Giovanni Dotoli. Di una casa editrice con tanta storia è interessante capire come si sia evoluta lungo tutti questi anni, sia dal punto di vista commerciale che editoriale. «L’evolversi dei tempi – spiega Angela Schena – ci ha offerto opportunità nuove che per fortuna ci hanno fatto superare il gap della scarsità di lettori della nostra regione. Infatti, grazie alla rete, i nostri libri arrivano dappertutto perché chiunque voglia ordinarli può farlo da qualsiasi parte del mondo con grande semplicità e con altrettanta facilità in ogni dove si può conoscere e ordinare la produzione visitando non solo il nostro sito, aggiornato quasi giornalmente, ma le innumerevoli librerie on line che ormai affollano la rete. Grazie a internet ci arrivano molti più lavori da esaminare ai fini della pubblicazione, e non tutti naturalmente meritano attenzione, ma il campo è sempre meno circoscritto perché le proposte arrivano da tutta Italia e, per quanto riguarda le Collane scientifiche, anche dall’estero. Quindi ci capita sempre più spesso di non conoscere gli autori di persona se non dopo la pubblicazione del libro. Così ultimamente abbiamo pubblicato il saggio del giornalista romano Roberto Toppetta, “Il Divo Augusto” che sta avendo successo in tutta Italia, i romanzi “Corre il tempo” di Matteo Rivino e “Gli echi del potere” di Giovanni Panza, entrambi residenti a Milano. Un romanzo addirittura è arrivato dall’isola di Pantelleria: “Il caso Somaria” di Antonio Valenza. Per non parlare di alcuni bellissimi libri di favole illustrati realizzati in lingua con autori francesi. Stiamo per inaugurare una nuova sezione della Collana Biblioteca della Ricerca in collaborazione con l’Università di Oxford e abbiamo in corso di pubblicazione alcuni libri in coedizione con gli editori francesi Alain Baudry e Les editions du cygne. Dal punto di vista commerciale il mercato si è andato modificando a nostro vantaggio perché molti lettori ordinano i libri direttamente a noi, ricevendoli a casa dopo pochi giorni. I vari distributori, sparsi sul territorio nazionale, sono sempre più organizzati nel fare da tramite tra noi e le librerie e facilitano la reperibilità dei libri richiesti, superando la tendenza dei librai a evitare di fare deposito di libri i cui autori non sono conosciuti».
Del resto in Italia, si sa, ci sono più scrittori che lettori. E spesso i primi non corrispondono ai secondi. Curioso allora capire che cosa scrivono gli italiani, ed in particolare i pugliesi. «Il fatto che molti scrivano non lo vedo come un fatto negativo, e non sono convinta che oggi si scriva più di ieri, semplicemente oggi è più facile far circolare ciò che si scrive, non bisogna battere a macchina, né fotocopiare, né fare un pacco e spedirlo. Per raggiungere gli editori basta schiacciare il tasto invio e il gioco è fatto. Certo se chi scrive prendesse anche l’abitudine di leggere, le cose andrebbero meglio per tutti, anche gli scritti proposti sarebbero qualitativamente migliori. Si scrive di tutto in Italia, dall’autobiografia al romanzo, dal saggio di politica a quello storico, dagli aforismi alle poesie. E anche un certo tipo di scrittura segue le mode, quindi si avvicendano storie di commissari alla Carofiglio, romanzi erotici alla 50 sfumature, thriller esoterici “alla Dan Brown” o “fantasy” o ricette di cucina e naturalmente, tanta poesia. I pugliesi scrivono anch’essi di tutto, per fortuna non mancano proposte che prendono in considerazione il territorio, quindi storia, storia dell’arte, archeologia e tradizioni. In questi giorni stiamo completando un altro saggio sui “Viaggiatori stranieri in Puglia” e abbiamo appena pubblicato un corposo saggio sulla “Cattedrale di Monopoli” con il Centro di Storia Religiosa in Puglia. L’attività è in fermento, malgrado i tempi cerchiamo di stimolare l’interesse per ciò che pubblichiamo anche attraverso la partecipazione a Fiere di settore, come “Più Libri più liberi”, dedicata all’editoria indipendente che di svolge in dicembre a Roma; “Il Salone del libro di Torino”, dove quest’anno saremo presenti nello Stand della Regione con gli altri editori pugliesi e nello stand “Cook Book” con i libri di cucina; a “Città del Libro di Campi Salentina”, l’unica fiera di settore che si tiene in Puglia. A questo punto, resta solo una cosa da fare: leggere!»

Dino Cassone