Quando morirà Camilleri, morirà anche Montalbano?
Secondo alcune indiscrezioni, sembra che il maestro, ormai novantaduenne, abbia già scritto il libro che metterà la parola fine alle vicende dell’amato Commissario, anche se i suoi fan incrociano le dita e sperano che ciò accada il più tardi possibile.
Le nuove puntate, “Un covo di vipere” e “Come voleva la prassi”, andate in onda rispettivamente il 26 febbraio e il 6 marzo, a ben guardare sembrano andare proprio in questa direzione. Due racconti più cupi e noir del solito – quindi estremamente moderni – ci hanno restituito un Montalbano diverso dalle passate stagioni, tormentato, dubbioso, più uomo e meno eroe. Un espediente drammatico? Un modo per avviarlo verso un destino tragico? Chissà!
“La considero piuttosto un’evoluzione legata alla realtà attuale, che purtroppo è sempre meno luminosa e porta allo scoperto vicende orribili – commenta Rosaria, una delle numerose lettrici dei romanzi di Camilleri, appassionata anche della fiction – le favole ci hanno insegnato che gli orchi esistono e che per magia vengono sconfitti, ma la realtà ci racconta che non sempre questo avviene. Gli ultimi due episodi portano Montalbano sull’orlo di abissi vertiginosi con cui è costretto a confrontarsi, ritrovandosi ad indagine conclusa completamente svuotato e stravolto”.
Sfumature diverse, dunque, dipingono l’animo del personaggio più amato della televisione italiana, che ciononostante non ha tradito le aspettative dei suoi 11 milioni di spettatori. Al contrario, non piace quasi a nessuno la nuova attrice che interpreta Livia già da alcune puntate. Con Sonia Bergasmasco, la storica fidanzata del Commissario è diventata meno angelica, più sensuale e disinibita, sicuramente troppo presente nella vita del suo uomo. E perciò, uno solo è il commento che si solleva sui social a ogni puntata, già a partire da “Una faccenda delicata” e da “La piramide di fango”: si può ritornare all’austriaca Katharina Böhm, così bella, eterea, con quel suo sguardo velato di malinconia?