Mirko Signorile, “follie di jazz”

(di Carmela Moretti)

Ha iniziato la sua strada verso il successo con un concerto nella piazza principale di Modugno -città dove di tanto in tanto ritorna, grazie all’affetto che gli dimostrano i padroni di casa del Teatro Comunale, Michele Bia e Franco Ferrante. Da allora, Mirko Signorile è diventato un pianista raffinato e uno dei jazzisti più attivi nel panorama nazionale. La sua carriera vanta collaborazioni con gradi artisti, concerti in tutto il mondo e sei progetti discografici tra cui ricordiamo Clessidra, con cui vince il prestigioso Italian Jazz Awards 2010, e Magnolia, che a partire dal 2012 ha registrato un grande successo di vendite. Ed ora, dopo l’entusiasmante esperienza a Bruxelles con il cantante Giuliano Sangiorgi, l’artista barese sta già lavorando a due nuovi progetti musicali che si preannunciano anch’essi ricercati e originali.

Il tuo esordio nella musica…cosa ricordi di quegli anni?

Il mio esordio è avvenuto a Modugno.  È stato il mio primo concerto in piazza Sedile e avevo 15 anni. Suonavo il piano elettrico e le tastiere in un gruppo che si chiamava “Arena”. Il nome l’avevo scelto con mio cugino perché eravamo entrambi fan dei Duran Duran e proprio in quegli anni il gruppo inglese pubblicava il live “Arena”. La cosa che ricordo è il suono del pianoforte che si propagava per tutta la piazza e nel mio immaginario verso l’ infinito. Quel giorno ho espresso il “mio” desiderio: volevo che  quell’emozione non finisse mai…

Descrivi con un aggettivo gli album Clessidra e Magnolia.

Clessidra è lirico perché ogni brano è molto cantabile e quindi molto melodico. Magnolia, anch’esso lirico ma ancora più solare

l luogo più bello nel quale ti sei esibito e che ti è rimasto nel cuore.

Direi il Cotton Club di Tokyo. È la patria del jazz giapponese e il luogo dove l’accoglienza, la  professionalità e il rispetto per l’arte sono esemplari. È stato il primo concerto con la mia musica all’estero ed è avvenuto in un periodo in cui praticavo il buddismo. Insomma l’ho vissuto come qualcosa di magico e per questo indimenticabile.

C’è qualcuno a cui devi dire “grazie” per quello che sei?

Tantissime persone, a partire dai miei genitori.

Qual è il tuo prossimo progetto in cantiere?

Sto lavorando ad un nuovo cd di jazz elettronico con Marco Messina dei 99posse e il Vertere String Quartet. Inoltre, in autunno prevedo che uscirà il nuovo lavoro discografico con Giovanna Carone ispirato alle città invisibili di Italo Calvino. Sarà un disco di brani originali per i quali ho scritto le musiche mentre i testi sono stati scritti da Luca Basso dei Fabula Rasa e dalla poetessa Marisa Romano per la parte yiddish.

Carmela Moretti