“Venite da lontano?” Chiedeva Michele Mirabella nel film “Ricomincio da tre” a Massimo Troisi. “Da Napoli” rispondeva Massimo. “Emigrante?” richiedeva scontato Michele Mirabella. Questa domanda, si ripeteva regolarmente durante il suo percorso di viaggio. “Sono napoletano, ma non emigrante” rispondeva puntualmente Massimo Troisi. I soliti pregiudizi verso i meridionali, diremmo noi. Questa domanda la si potrebbe girare a Miloud Mourad Benamara, attore algerino naturalizzato italiano, in questi giorni al cinema nel film “Si accettano miracoli” di Alessandro Siani, e prossimamente in “Ameluk” del regista Mimmo Mancini.
- Miloud, se un attore americano si trasferisse in Italia difficilmente verrebbe considerato un emigrante; nessuno si meraviglierebbe se lui dichiarasse di essere un’artista. E’ così anche per un attore di origini nord africane? Hai situazioni divertenti da raccontarci?
- No, assolutamente. Molto diverso ma ho incuriosito sempre molto le persone che ho incontrato in questo ambito. Si, molta curiosità. Di episodi divertenti ricordo in particolare un casting per la ricerca di un immigrato che arriva a Venezia e prende l’accento del posto. Molto simpaticamente, poiché lavoro con napoletani e il mio accento è influenzato dal loro dialetto ho semplicemente proposto di far arrivare il personaggio in questione a Napoli piuttosto che a Venezia. Questo ha suscitato nella direttrice casting e nel regista una reazione spropositata (in senso buono) sono morti dalle risate a sentire le mie frasi in napoletano…poi ce n’è un’altra: un provino per una pièce teatrale in cui molto sfacciatamente, dopo vari discorsi sulla pronuncia, mi sono improvvisato ad esaminare gli esaminatori con una serie di parole in arabo con la giusta pronuncia. Tutti siamo scoppiati a ridere…”
- Miloud, parlarci dei tuoi esordi e delle tue esperienze professionali.
- Ho iniziato da piccolo ad amare il teatro e mi affascinava intrattenere il pubblico con risate e attenzione, poi quando sono cresciuto ho cominciato a cimentarmi in spettacoli per bambini avendo un successo anche abbastanza soddisfacente. In tv anche. La cosa che ho sempre amato di più è stato dedicarmi ai bambini in situazioni difficili (ospedali, istituti per orfani, zone particolarmente difficili da raggiungere)
- Miloud, come è stata la tua esperienza con il regista Alessandro Siani?
- Alessandro è proprio come si vede nei suoi film: una cascata di simpatia, generosità e intelligenza. Mi piace molto e poi per me i napoletani quando parlano sono sempre grandi maestri. Lavorare con lui e con gli altri grandi nomi del suo ultimo film è stata un’esperienza unica e incantevole: ho conosciuto e visitato posti bellissimi. E poi la vera sorpresa sono stati i bambini… che sono sempre e ancora la mia più grande passione. Spero di lavorare ancora con lui e di poter regalare ancora qualcosa di mio al pubblico italiano
- Miloud, parlaci di un altro progetto cinematografico che ti vede coinvolto, mi riferisco ad “Ameluk” il film di Mimmo Mancini che uscirà prossimamente.
- Una pellicola importante dato che AMELUK ha vinto il “RELIGION TODAY” FILM FESTIVAL DI TRENTO. Una commedia dove il divertimento si coniuga all’impegno sociale. Ameluk è stato un grande insegnamento, non solo cinematografico. Il mixage che si respira in questo film è ciò di cui si ha più bisogno in questo momento. La tolleranza delle religioni e delle diversità è il migliore insegnamento ed io sono fiero di aver fatto parte di questo progetto. Spero di cuore che riesca ad arrivare al grande pubblico. E’ portatore di un messaggio fondamentale.
- Quali sono i tuoi progetti futuri?
- Faccio questo lavoro per passione e auspico di avere altre occasioni nell’ambito della televisione, del cinema e del teatro. Mi sento davvero fortunato ad essere in Italia che considero patria di queste arti. Ogni giorno assisto a scene di vita quotidiana che mi danno idee per futuri progetti. Spero un giorno di poter raccontare a modo mio un po’ di questa quotidianità.
E noi ci congediamo da Miloud simpatico e talentuoso attore, augurandogli di vederlo presto nelle sale Italiane e perché no, mondiali , a divertirci con la sua innata simpatia e bravura.