Dal 1 aprile 2016, “Maccaroni!” è in bella vista in tutte le librerie di fumetti del Belgio e già ha conquistato l’attenzione della Francia.
L’anno di uscita non è casuale. Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito della commemorazione di due eventi che ci toccano da vicino: l’accordo italo-belga del 1946 e la tragedia di Marcinelle.
Già alcuni anni fa, « Marcinelle 1956 » di Sergio Salma aveva affidato a questo genere narrativo il ricordo della catastrofe al Bois du Cazier.
Qualche cenno alla storia. L’accordo tra l’Italia e il Belgio fu firmato il 23 giugno 1946 ed è passato alla storia con lo slogan “uomini in cambio di carbone”. Esso prevedeva che l’Italia inviasse 50.000 lavoratori per le miniere del Belgio: tutti giovani al di sotto dei 35 anni e in buona salute, in cambio di carbone a buon mercato.
La tragedia di Marcinelle accadde dieci anni più tardi, l’8 agosto 1956, causando 262 morti su 275 al lavoro quel giorno, di cui 136 italiani.
In questo libro monumentale -144 pagine non sono poche per una bande desinnée– la tradizione del fumetto belga incontra una parte importante e commuovente della storia del nostro Paese.
Il titolo fa riferimento al soprannome con cui i belgi si rivolgevano agli italiani, in maniera spregiativa. Il personaggio principale è Ottavio, un vecchio ammalato e taciturno, che ha lasciato l’Italia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per arrivare in Belgio. Qui ha lavorato in miniera come molti altri italiani, ha vissuto nelle fetide baracche, ha sofferto per la lontananza dall’Italia e dalla sua famiglia, fino ad ammalarsi di silicosi.
I suoi polmoni ora sono neri come quel carbone che ha estratto per anni, nelle profondità della terra.
Ottavio ha un nipotino di nome Romeo, costretto molto controvoglia a passare le vacanze estive con suo nonno a Charleroi. Il rapporto tra i due è molto difficile. All’inizio restano a distanza e si osservano con circospezione, ma giorno dopo giorno cominciano a conoscersi meglio.
Così, Ottavio racconta la sua triste storia dinnanzi agli occhi sgranati del nipotino, rimuovendo quella coltre di silenzio che talvolta pesa come un macigno tra queste due generazioni.
L’idea del fumetto è venuta allo scrittore belga Vincent Zabus, grazie alla testimonianza di una sua amica, affascinata dai racconti di suo nonno. La parte grafica è stata realizzata dall’italiano Thomas Campi, anch’egli sedotto da questa storia e toccato soprattutto dal tema dell’immigrazione: sua madre ha vissuto in Brasile prima di ritornare in Italia, mentre lui ha vissuto in Cina e ora risiede in Australia.
Nato in Italia nel 1975, Campi ha iniziato a lavorare come disegnatore per Zanichelli e Bonelli edizioni e dal 2010 ha cominciato la sua collaborazione con lo scrittore Zabus. « Les petites gens » è il loro libro più conosciuto, molto apprezzata dagli estimatori del genere.
Dunque, il successo di “Maccaroni!” risiede in più aspetti: in una veste grafica di grande qualità, nel racconto tenero e triste di Ottavio, che ci porta per mano in una delle pagine più infelici della storia dell’Italia, nel tema “intramontabile” dell’immigrazione italiana.
Altro valore aggiunto è la prefazione del cantante Salvatore Adamo. Figlio di immigrati in Belgio, ci racconta la sua emozionante vicenda personale, oltre ad esprimere parole d’entusiasmo per questo nuovo progetto della coppia Campi-Zabus.