Si trova nel Brabante Fiammingo –a soli trenta chilometri da Bruxelles- uno dei luoghi più affascinanti del Belgio (probabilmente secondo solo a Gand). È Lovanio, storica città universitaria, che in ogni scorcio parla di arte e storia, ma anche di vita, innovazione e progresso.
Una meta consigliata per quanti sognano un viaggio nel cuore dell’Europa.
Scarpinando per le sue stradine -guidati da cartelli informativi puntuali ma, ahinoi, scritti nella complicatissima lingua fiamminga- si giunge al Grote Markt (piazza del Mercato grande), centro pulsante della città. Si affacciano su di esso il Municipio e la Collegiata di San Pietro -quest’ultima poco interessante al suo interno- che incantano i turisti per la maestosità delle facciate.
È quello che viene definito il gotico brabantino, variante fiamminga del gotico tradizionale francese, con balaustre, polifere, guglie appuntite, campanili, torri e giochi di carillon.
Poco lontano, ecco un posto sacro per quanti guardano alla tradizione universitaria con occhi appassionati e credono ancora nel potere salvifico della cultura: l’Università Cattolica di Lovanio fondata nel 1425, la più antica del Belgio e tra le più antiche al mondo.
Ma è un altro il luogo che conquista lo “spettatore”, in questa passeggiata alla scoperta della capitale del Brabante. Nella Biblioteca dell’Università di Lovanio -un posto che profuma di legno, affacciato sulla Piazza Ladeuzeplein– sono raccolti migliaia di libri, a cui i giovani possono accedere anche la domenica per studiare, leggere e viaggiare con la mente. Sfogliando le pagine ingiallite di alcuni capolavori di storia, letteratura, arte e cinema, viene voglia di inginocchiarsi e chiedere a Dio altre dieci vite, per poterli leggere tutti e cibarsene a fondo.
In realtà -come racconta una mostra permanente, lungo i piani della torre che sormonta la struttura- non era questa la biblioteca originaria di Lovanio, anzi si tratta di un complesso piuttosto recente. La storica “Libreria” del XVII secolo si trovava nella piazza del Mercato grande, ma venne distrutta dalla barbarie dei tedeschi durante la prima guerra mondiale, quando tutta Lovanio fu messa a ferro e fuoco.
Pensate che perdita inestimabile per la città!
L’attuale biblioteca è stata un dono degli americani nel 1921, anch’essa parzialmente distrutta durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita sulla base del progetto iniziale.
Insomma, la Bibliotheektoren di Lovanio è come la Fenice. Distrutta e rinata più volte, continua a essere un luogo attrattivo per i giovani universitari che vi arrivano da ogni parte del mondo con i loro trolley, portando freschezza, bellezza, sogni e futuro.
E sapete dove alloggiano questi studenti? In un quartiere a sé che si chiama beghinaggio, costruito nel tredicesimo secolo e attualmente patrimonio dell’umanità UNESCO, fatto di casette con mattoncini rossi e stradine percorribili in biciletta.
Immaginate che fortuna poter studiare in questa città.