“Lo cunto de li cunti” ovvero lo trattenemiento de peccerille è una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, edite fra il 1634 e il 1636. Il filosofo Benedetto Croce, che l’ha tradotta in italiano, nella premessa all’edizione da lui curata ha definito questo testo come “il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari”. Testo più che mai attuale, poiché, “Il racconto dei racconti” possiamo vederlo al cinema nella versione cinematografica di Matteo Garrone, film in concorso a Cannes. Una favola dark con i re, le regine, gli orchi e le magie. E un cast di star. A introdurci in questa suggestiva rentrée nelle favole non sarà il regista, ma bensì un suo discendente, Domenico Basile, che ci racconterà della sua bellissima iniziativa editoriale, restituire l’Opera all’infanzia, nel libro : “Lo Cunto de li cunti i giornata” -Isola dei ragazzi Editore.
Domenico, non possiamo però esimerci dal chiederti come hai accolto la trasposizione cinematografica di Matteo Garrone. Cosa puoi dirci in merito?
“Chiunque nel tempo si sia imbattuto nel Basile, non ha potuto non innamorarsene a prima vista. Per ultimo lo ha fatto Matteo Garrone, che io ringrazio perché rende finalmente giustizia a questo grande genio italiano, realizzando il primo grande film Fantasy completamente girata in Italia, dichiaratamente ispirata a tre novelle de Lo Cunto de li Cunti. La saggezza di Garrone e degli sceneggiatori, è stata quella di rispettare nella scrittura e nelle intenzioni la fiaba originale, arricchendola però di quegli elementi non espliciti che la stessa contiene, e che fanno parte del bagaglio biografico di Giam Battista Basile. Una grande opera pittorica, che racconta per immagini il barocco delle fiabe Basiliane.”
Domenico, ritorniamo alla tua iniziativa. Benedetto Croce ha tradotto “Lo cunto de li cunti” dal napoletano del 600 . Tuttavia, mai l’opera di Basile era stata ritradotta per intero per i bambini. Quindi sarai il primo?
Non sarò…ma sono stato, visto che la mia prima traduzione dell’opera è stata fatta nel 2004, in occasione della prima uscita di una edizione per bambini di una intera giornata (lo cunto de li cunti ne contiene 5) dell’originale. Ogni giornata contiene 10 fiabe. in questi 10 anni sono state pubblicate tutte e 5. In questi giorni esce una ristampa della prima giornata, completamente rivista sotto l’aspetto grafico, e decisamente più accattivante perché rivolta ad un pubblico di ragazzi ma anche di più adulti. Questa che la case editrice ha deciso di ripubblicare è una traduzione fatta dal napoletano antico in italiano, e resa in un linguaggio moderno accessibile a tutti. Io e la coautrice Grazia Zanotti Cavazzoni, abbiamo preferito il rispetto del testo e delle punteggiature all’utilizzo di una lingua, certamente più ricca ma poco vicina alla nostra e per questo meno percepita dai più giovani.
Domenico, raccontaci delle tue emozioni. Qual è il tuo auspicio, per questa bellissima iniziativa che ti vedrà protagonista nelle vesti di autore?
Ci sono delle cose che senti appartenerti da sempre, sono nel tuo dna, ma non lo sono solo per genesi, ma perché acquisite nella tua vita. Acquisite da quando hai ascoltato le prime parole che ti venivano dette appena nato, a quando crescendo hai imparato a scrivere e leggere. Sono le nozioni che ti hanno trasmesso i tuoi genitori, i tuoi nonni, e man mano allargandoti, come su di un albero con migliaia di ramificazioni che dalla più grande giungono alla più piccola, i tuoi parenti, i tuoi amici ma e soprattutto il contesto nel quale sei cresciuto ed hai vissuto. Credo che questo avvenga in ognuno di noi. Ma che in alcuni di noi questa percezione del mondo esterno si trasforma in altro, grazie alla predisposizione talentuosa verso nuove forme di comunicazione.
Io sento che il Basile abbia raccolto queste fiabe in tutti i luoghi che ha frequentato; antiche fiabe orientali ascoltate in bettole malfamate, narrate da viaggiatori di passaggio; o veri e propri Cunti delle nostre tradizioni, narrati da anziane donne, in cortili o piccole piazze, ad un pubblico non sempre composto e colto, che si raccoglieva la sera al rientro dal lavoro attorno ad un fuoco acceso, per condividere le esperienze vissute durante la giornata, ma anche ascoltare questi racconti di antica saggezza, tramandati oralmente di luogo in luogo, di persona in persona. Questi racconti sono la nostra storia, sono il bagaglio culturale che ci portiamo dietro. Rappresentano il nostro passato, ma anche ci indicano una via per il futuro. In questo non tempo e non luogo, viaggiamo alla ricerca della felicità. Questo il Basile lo aveva intuito, e con grande passione, aveva deciso di restituire a tutti noi, questi racconti, in una nuova veste, ed in una nuova lingua, che non solo li arricchiva, ma li trasformava, grazie alla ricchezza della forma, ma anche al suo ingegno creativo, in meravigliose fiabe che trovando un nuovo spazio, in una forma definitiva, davano origine ad un nuovo genere letterario che non avrebbe mai più smesso di esistere: la letteratura Fiabesca. Questo è quello che spero di trasferire a tutti i lettori del mio libro.
Isola dei ragazzi Editore :http://www.isoladeiragazzi.it/home/item/1231-novita-lo-cunto-de-li-cunti-i-giornata.html .
“Lo Cunto de li cunti i giornata” di Domenico Basile e Grazia Zanotti Cavazzoni 9.00 EUR €