550.000 è un numero che fa sgranare gli occhi. Sono i telespettatori che sono rimasti incollati alla televisione per la prima puntata di The Voice Belgique.
Ideato nel Paesi Bassi, il format televisivo è stato esportato ovunque e si riconferma ogni anno –in Italia come all’Estero- uno dei più seguiti e apprezzati.
Tanto talento e divertimento per la prima puntata belga. Tra i partecipanti c’era anche Claudia, quarantenne di origine italiana, che si è presentata al pubblico con un brano inglese e una prestazione non propriamente perfetta. Nessun coach ha pigiato il pulsante e s’è voltato, quindi la sua avventura è terminata ancor prima di cominciare. Ma una considerazione è sorta spontanea nel cuore di alcuni italiani in Belgio, che hanno immediatamente commentato sulla pagina facebook del programma televisivo: “Perché Claudia non ha proposto con orgoglio un brano di Mina o di Fiorella Mannoia? Perché gli italiani rinunciano troppo spesso a presentare con fierezza la propria cultura all’estero, anzi quasi se ne vergognano?”
Ci sarebbe da rifletterci su, ma non è questo l’oggetto da trattare.
The Voice Belgique farà ancora parlare di sé e l’edizione si preannuncia scoppiettante. Per la seconda puntata è prevista la partecipazione di una donna islamica, con tanto di foulard in testa, e le polemiche già non si contano più.
I “non favorevoli” sostengono l’importanza di preservare la “laicità” di un talent show come questo: chi decide di partecipavi deve assolutamente spogliarsi di qualsiasi simbolo religioso o politico.
Ma anche in questo è stata l’Italia a segnare un grade precedente e gli occhi di tutti sono puntati su di noi. Come fa notare qualche acuto osservatore, suor Cristina non si è certo liberata del suo abito per cantare all’impazzata sul palcoscenico di The Voice Italia, anzi ci ha giocato e ne ha tratto vantaggio.
Dunque, se suor Cristina ha potuto esprimere sé stessa, le porte del format devono essere spalancate anche per questa donna islamica.
Ma alla luce dei recenti episodi di fanatismo islamico, come reagirà l’opinione pubblica?