Un viaggio per “promuovere l’eccellenza ambientale in Puglia, associando alla bellezza dei luoghi, misurazioni della qualità dell’aria”. Ovvero “Inquinamento Zero” e individuazione delle “oasi” di benessere in cui si respiri “aria buona”. Questo è l’obbiettivo principale del “Green Tour”, promosso dal Cetri (Cercle Européen pour la Troisième Révolution Industrielle) e “PeaceLink”, con il sostegno di Banca Etica, partito il 20 febbraio scorso e conclusosi il 25, e che ha visto coinvolte alcune delle zone tra il “Basso Salento”, il Salento e la Valle d’Itria.
Uno staff di addetti ai lavori (una cooperativa chiamata “EuThink”), ha così misurato la quantità di sostanza cancerogene presenti nell’aria che respiriamo, oltre all’inquinamento acustico (misurando quindi i livelli di decibel), attraverso l’utilizzo di apparecchiature davvero rivoluzionarie: Ecochem Pas 2200 CE, uno smartphone, appositamente modificato mediante una app.
E i risultati sono stati davvero confortanti: in 23 siti su 31 misurati, si è registrato “zero IPA”, gli idrocarburi policiclici aromatici, che sono sostanze nocive alla salute. Per un totale di 3100 misurazioni. Praticamente nel 74% dei siti monitorati la qualità dell’aria respirabile è risultata molto buona, e in alcuni casi eccellente. Ma vediamo in dettaglio questi “comuni virtuosi”. Eccellenti sono risultati il Bosco Selva di Alberobello, Locorotondo (in via Garibaldi), Monopoli (Bastione Santa Maria), Marina di Lizzano (fiume Ostone) e San Pietro in Bevagna a Manduria. Ottimi livelli si respirano a Campomarino, Gallipoli, Ostuni, Martina Franca (soprattutto nei pressi della Basilica), Melpignano, Noci e Porto Cesareo.
Tra gli altri comuni “monitorati” anche Cisternino, Conversano, Fasano, Ceglie, Altamura, Castel del Monte, Leuca, Otranto, Polignano, Porto Cesareo, Vieste, Monte Sant’Angelo e Grottaglie. Oltre le Oasi del WWF, Cesine, La Vela e Torre Guaceto, il Parco Naturale Regionale Dune e quelli nazionali dell’Alta Murgia e del Gargano.
Un’esperienza al momento unica in Europa, che deve diventare un modello da seguire, con lo scopo di certificare, attraverso la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati, e puntare al raggiungimento di “Inquinamento Zero”. Perché è importante rendere “consapevoli” i cittadini e fornire loro gli strumenti per difendere queste “aree eccellenti”. Perché il benessere è per tutti. Ce lo auguriamo.