da Rino Gaetano a Gigi Proietti , una vita vissuta ad Arte.
Quando vogliamo riferirci nell’ambito della musica a un musicista che sa suonare vari strumenti, usiamo la parola polistrumentista, per chi invece è dotato della capacità come autore di esprimersi in vari campi quali, cinema, teatro, televisione, narrativa e poesia, non c’è un termine specifico, la si potrebbe definire una vita vissuta ad Arte, come quella di Gianni Mauro eclettico autore italiano. Devo essere sincera, rapportarmi con la sua vasta e varia carriera, costellata di collaborazioni come autore, mi ha trasportato in un viaggio nel tempo zeppo di grandi nomi che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano, tanto dal farmi arrendere all’idea che, solo Gianni Mauro potesse sbrogliare questa preziosa matassa e raccontarsi.
Sento Gianni Mauro al telefono, è domenica pomeriggio, la sua voce empatica, esprime solarità e accoglienza -“se fossi qui ti abbraccerei, sono fatto così”- mi dice, nell’accento salernitano che lo caratterizza sebbene risieda a Roma da anni. Parla del suo contratto con la RCA ITALIANA nel 1976, una canzone scritta per Gabriella Ferri, “Lunedì”, poco dopo, avrebbe fondato il suo gruppo storico dei Pandemonium . Mi racconta di Rino Gaetano, di quanto lo abbia influenzato artisticamente. -“Divenni amico di Rino Gaetano e partecipai con lui a San Remo 78, facendo il coretto demenziale nella canzone Gianna “- Mauro e Rino non erano ancora trentenni quando salirono sul palco dell’Ariston di San Remo, e sempre riferendosi a Gaetano, dice- ”A distanza di anni mi sono reso conto di quanto fosse giovane quando ci ha lasciati, in quell’assurdo incidente a soli trentun’ anni. Le sue canzoni sono attuali, i ragazzi di oggi le conoscono e le cantano ancora” – Poi mi racconta di quando il patron di San Remo di quegli anni Gianni Ravera lo volle nel 79 a San Remo con il suo gruppo i Pandemonium con la dissacrante e rivoluzionaria canzone “Tu fai schifo sempre” di cui è autore. La conversazione si fa sempre più piacevole. Parliamo dell’importanza dell’arte, della commistione tra musica, prosa e arte figurativa in uno spettacolo teatrale –“ Le vocali sono colori”- mi dice, citando un testo di Arthur Rimbaud e mi accenna alle sinestesie tra le varie arti. Gianni Mauro, ha tanto da raccontare, oltre ad essere autore dei Pandemonium ha scritto per: Gabriella Ferri, Gigi Proietti, Renzo Arbore, Vittorio Marsiglia, Gianni Nazzaro ed ha lavorato come attore teatrale sempre con Proietti, e da giovanissimo con Renato Rascel, Gino Bramieri e poi con Pippo Franco e Oreste Lionello.
In questi anni ha inoltre pubblicato 6 romanzi e 2 raccolte poetiche ed ha partecipato come attore in due Film, uno nel 2017, e nel 2018 nella pellicola di prossima uscita “Passpartù “ Regia di Lucio Bastolla. Mi congedo con lui, con un abbraccio virtuale e sincero, con la consapevolezza di aver conosciuto un Artista di talento dal quale molti dovrebbero prendere esempio per la sua umiltà, un grande pregio oramai in disuso fra le nuove generazioni di artisti.