La Stagione Lirica di Lecce parte con un il licenziamento dellIspettrice dell Orchestra T. Schipa
Il CDA della Fondazione ICO T. Schipa di Lecce, senza alcuna motivazione e senza alcun preavviso ha deciso di non rinnovare alla dott.sa Giulia Celeste lincarico di Ispettrice dellorchestra che ricopriva regolarmente da oltre 20 anni.
Una figura storica dellorchestra di Lecce molto conosciuta e stimata negli ambienti artistici, liquidata senza che le sia stata usata nemmeno la cortesia di una lettera in cui fossero spiegate le motivazioni del suo allontanamento.
Una azione che getta unombra sulla gestione dellintero CDA e preoccupa quei professori dorchestra che ancora ad oggi non hanno avuto il riconoscimento della stabilizzazione del loro rapporto di lavoro, nonostante che da anni lavorano alle dipendenze della ICO di Lecce.
Si è scelta apparentemente la strada più semplice e non si è voluto invece affrontare una situazione che aveva portato la professoressa Celeste a presentare una diffida legale per i continui attacchi e prevaricazioni alla propria professionalità e alla propria dignità.
Al di la di quello che sarà a questo punto il proseguo della questione che altro non potrà essere che limpugnazione del licenziamento, resta lamaro in bocca sullintera vertenza dei contratti a tempo determinato che la Fondazione non ha voluto risolvere.
Lepilogo del rapporto di lavoro della profess.a Celeste dimostra che i professori dorchestra sono di fatto ostaggi di una Fondazione che interpreta in maniera patronale e autoritaria il rapporto di lavoro e che in qualsiasi momento e senza alcun motivo può non rinnovare il contratto.
Sicuramente la Stagione Lirica di Lecce non parte bene, infatti nonostante le dichiarazioni rese nella recente conferenza stampa dal Presidente della Provincia di Lecce e del suo assessore, parte con un licenziamento e la dice lunga anche sugli impegni a mantenere le stesse giornate lavorative che visto lo scenario politico ed economico del settore e quello più in generale, appaiono più come dichiarazioni di facciata in prospettiva di futuri scenari elettorali.
Del resto lanomalia della Fondazione Ico di Lecce nel contesto nazionale oggi più di ieri appare in tutta la sua verità.
Una fondazione che nasce con una natura sociale privata ma che in questi anni ha campato soltanto con contributi pubblici e che non ha saputo (o voluto) aprire la propria base societaria a soggetti diversi.
Non è quindi soltanto colpa di una Regione che eroga contributi in maniera del tutto discrezionale e tratta le ICO presenti in Puglia in maniera uguale senza guardare se si applica oppure meno il CCNL delle fondazioni liriche sinfoniche, ma è figlia di un idea politica comune e trasversale che usa la Cultura e lo spettacolo per i propri fini politici e tratta i cittadini da sudditi.
Salvatore Labriola
Segretario prov.le Generale SLC CGIL di Lecce