(di Mariella Forleo)
L’allegria è la prima cosa che colpisce di Stefano Ottomano, musicista percussionista e fecondo compositore di Casamassima, conosciuto a livello nazionale per il suo enorme e multiforme talento musicale. E’ un ragazzo prodigio, il trentenne e inesauribile artista ed è anche un ragazzo semplice e umile. Dal suo curriculum vitae si evince un altissimo profilo professionale, ricco di titoli, a partire dalla laurea in “ Strumenti a percussione”, conseguita a Bari, presso il Conservatorio Niccolò Piccinni con il massimo dei voti e la lode. L’alto perfezionamento in composizione e in musica da film, con i più importanti docenti di strumenti a percussione del mondo, hanno aggiunto al suo bagaglio musicale la possibilità di allargare il raggio d’azione della sua musica al cinema e al teatro. Innumerevoli i titoli, i riconoscimenti e le medaglie che è quasi impossibile elencarli. Diverse sono le collaborazioni con maestri di fama internazionale e svariate le partecipazioni a concorsi, rassegne musicali di importanza nazionale, come il festival “Assisi suono sacro”. Il sodalizio che dura da diversi anni con il regista di cortometraggi, Alessandro Porzio, gli ha procurato parecchie soddisfazioni e diversi riconoscimenti. La colonna sonora, scritta per il film “ Non te ne andare”, si è guadagnata la nomination al prestigioso “ Tropea Film Festival 2010” e sempre con il regista pugliese ha prodotto e scritto per l’associazione AIDO un video intitolato “ La vita dopo la vita”, che onora il suo cammino di musicista impegnato costantemente nel sociale e attento interprete delle più svariate problematiche sociali. Il suo brano “ Tutti diversamente uguali”, in cui ha voluto registrare la voce di diverse etnie – rendendo omaggio all’alterità e alla diversità che uniscono le culture di tutti i popoli – è diventato lo slogan di molte associazioni che si battono contro ogni forma di razzismo. Ha scritto diverse composizioni per L’ Orchestra d’Arpe, con cui, recentemente, si è esibito a Portogruaro, insieme a tutti i componenti, calzando scarpe rosse in segno di protesta contro il Feminicidio. Ha fondato e dirige la “ Bidonsteelband” e la “Ionisation”, gruppi composti da suoi allievi, che risultano essere tra i più premiati ai concorsi musicali nazionali, facendogli guadagnare la Medaglia d’oro come miglior Maestro. Ha ideato e organizzato un evento di altissimo livello come l’innovativo Concorso di Composizione “Terra di Puglia”, in cui per la prima volta le composizioni sono state valutate attraverso l’esecuzione dal vivo e non soltanto sugli spartiti e giudicate da una giuria tecnica e da una popolare. Oltre ad essere un ottimo maestro e un grande compositore di strumenti a percussione, Stefano è anche un musicista completo, autore di bellissimi brani per piano solo e di opere didattiche per batteria e strumenti a percussione, utilizzate da diversi docenti italiani e stranieri, tra cui “Nuovo metodo di avviamento alla batteria per bambini” ( Florestano Edizioni 9/2008), sistema giudicato rivoluzionario e unico al mondo. Il suo inesauribile fermento artistico e creativo ha prodotto oltre trecento composizioni, molte delle quali sono contenute negli album che ha pubblicato e che hanno riscosso successo di critica e di pubblico. Il suo ultimo concerto, al Nuovo Teatro di Modugno, è stata un’esperienza travolgente ed estremamente emozionante. Il Maestro ha potuto suonare per un pubblico composto prevalentemente da amici, famigliari, compaesani e fans pugliesi, che solitamente non riescono a seguirlo in giro per l’Italia. Stefano Ottomano è un vulcano di idee e di progetti che mette al servizio della sua terra, contribuendo alla crescita culturale del suo paese, che ama profondamente. Ha scritto due splendide composizioni: “ Latoncablu ” e “ A spasso tra mura azzurre” dedicate al Paese Azzurro (come viene comunemente denominato il borgo antico casamassimese), nelle quali, attraverso i suoni evocativi della marimba e di svariati strumenti a percussione, uniti alla profondità del flauto e del violino, ben rappresenta l’incuria in cui versa il borgo antico e trasforma sapientemente le note travolgenti in un accorato appello alle istituzioni, in cui aleggia la speranza di una futura e imminente rinascita colorata di azzurro. Stefano è convinto che la ripresa di un paese sia profondamente legata alla valorizzazione dei tanti giovani che, come lui, sono disposti a scrivere il futuro, attraverso il loro impegno e le loro competenze. E’ rimasto qui per questo Stefano, innamorato delle sue origini, in controtendenza con chi abbandona il proprio paese perché avaro di futuro, ed è riuscito a costruire il suo successo con grande determinazione e immensa volontà, trasformando sapientemente le negatività in possibilità. Per questo e per molto altro ha ricevuto il riconoscimento di “Personaggio dell’anno”, nel 2011 ed è stimato e conosciuto da tutta la comunità casamassimese, che lo ritiene uno dei suoi più validi rappresentanti nel mondo. Stefano ricambia i suoi concittadini non perdendo mai l’occasione per arricchire le pagine culturali di musica e di idee musicali, che si trasformano in progetti di successo. Seguire il turbinio di idee e il conseguente flusso di musica che il giovane musicista è in grado di generare non è semplice e richiede la volontà di trasformare la musica in volano di crescita economica e culturale. Poliedrico, instancabile, inarrestabile, estroso, professionale, Stefano ama la musica in maniera viscerale e la considera un grande piacere sensoriale, oltre che una valida cura per l’anima. Quando ne parla, si riescono a percepire l’autenticità e la sincerità dei suoi sentimenti e l’inclinazione naturale all’insegnamento di questa disciplina, inteso come atto di grande generosità nel passare le proprie competenze ai suoi allievi e cercare di formarli musicalmente e umanamente, sfruttando al meglio le loro inclinazioni e le loro peculiarità, con grande rispetto. Per Stefano la musica è amore, un amore talmente travolgente e totalizzante che lo rende sereno e soddisfatto della sua vita, sia professionale che personale. Vive una meravigliosa storia d’amore con una splendida e brava musicista e insieme scrivono e suonano le note della più dolce e tenera melodia. Mentre chiacchieriamo, Stefano si muove in continuazione, anche se è tranquillo; alterna sorrisi appena accennati a sorrisi aperti e contagiosi; parla a raffica, ma scandisce bene tutte le parole; gesticola con le mani, ma sembra seguire un criterio musicale di totale armonia. Ogni movimento di Stefano, ogni gesto, ogni parola e persino ogni sorriso esprimono ritmo: un ritmo vitale e ancestrale, personale e piacevole, come è piacevole la sua compagnia. Un ritmo che lo possiede, ma che si fa possedere, che prende e restituisce, che accarezza e si fa accarezzare, che gioisce e fa gioire e che scrive, sul bianco spartito di un amichevole incontro, le note di un’empatica e profonda conversazione. Somiglia alla sua musica Stefano e, attraverso la sua musica comunica con il mondo, utilizzando tutte le sfumature e le profondità dell’animo e tutti gli strumenti a sua disposizione per emozionare e appassionare il suo pubblico. E sempre attraverso la sua musica, Stefano si è ficcato in testa di cambiare il mondo.