(di Carmela Moretti)
Ha iniziato la sua attività da ragazzo, “strimpellando” il flauto traverso nella banda del suo paese d’origine, Ruvo di Puglia. E per nostra fortuna, non si è più separato dal suo strumento. Oggi Vincenzo Mastropirro -bitontino d’adozione- è un geniale compositore di fama nazionale, abile come pochi a mescolare generi diversi. Le sue musiche rallegrano il cuore e attingono alla poesia e alla pittura come fonte inesauribile di suggestioni.
Per festeggiare i vent’anni di carriera, Mastropirro ha prodotto un doppio cd. È “Fragmenta”,in cui raccoglie le composizioni più belle e l’esperienza con la banda ruvese di Pino Minafra, la musica da camera del Trio “Mauro Giuliani” e le note versatili del “Mastropirro Ermitage Ensemble”. Il momento più indimenticabile della sua vita? L’incontro con Alda Merini, grande poetessa del secolo scorso, la quale ha accolto con incontenibile entusiasmo le sue composizioni dal ritmo travolgente.
Ricorda il primo approccio con la musica?
Ho iniziato a 12 anni suonando il flauto dolce e poi il flauto traverso. La scelta dello strumento è stata del tutto casuale, nel mio paese c’era una banda ed era più facile prediligere i fiati. Quindi ho iniziato così, nella Banda del mio compaesano Pino Minafra, con cui ancora oggi realizziamo progetti di livello internazionale.
Com’è avvenuto l’incontro con Alda Merini?
È avvenuto con molta semplicità. Ho comprato casualmente una sua raccolta di poesie, “Ballate non pagate”, e mi è venuta l’idea di tradurre in musica quei componimenti. In seguito, ci siamo incontrati, lei ha ascoltato i pezzi e li ha apprezzati particolarmente. Non ho mai dimenticato il suo incoraggiamento ad andare avanti.
Difatti, spesso le sue composizioni attingono a suggestioni pittoriche o a poesie…
Sì, amo molto le altre arti. Da dieci anni scrivo poesie dialettali, riscontrando un discreto successo. E mi piacciono anche la pittura e il cinema. Per esempio, con il “Trio Giuliani” e il pittore Paolo Sciancalepore abbiamo ideato un originale progetto di contaminazione tra musica e pittura: durante un nostro concerto, il pittore Sciancalepore realizza un pannello, che poi viene suddiviso in cento parti e donato al pubblico in sala.
In “Fragmenta” racchiude i suoi vent’anni d’attività. Che cosa spera di trasmettere agli ascoltatori?
Tutta l’essenza della mia musica: la passione, il legame con le altre arti, l’osmosi artistica con musicisti di fama internazionale, le mie origini. In due parole, chi sono e dove voglio andare