di Maria Pia Ferrante
Mercoledì 19 novembre 2014 – mercoledì 21 novembre 1984. Il Multicinema Galleria di Bari (Corso Italia 159) ci ha riportati al tempo dei Duran Duran, per festeggiare i 30 anni del primo colossal spassoso dalla storia che sbancò i botteghini di tutto il pianeta, “Ghostbusters”. Un film di Ivan Reitman, con Dan Aykroyd, Bill Murray, Harold Ramis e Rick Moranis; i giovani attori abbandonarono i panni di comici nello storico show televisivo “Saturday night live” per vestire i panni di quattro scienziati, con qualche difficoltà ad adattarsi alla vita sociale e a comprenderne le convenzioni che decidono di aprire a New York un’agenzia di acchiappafantasmi. All’incredibile successo di questa avventura esilarante partecipò una giovane e straordinaria Sigourney Weaver. All’uscita dalle sale (negli Stati Uniti venne proiettato a partire dal 7 giugno 1984) gli spettatori componevano il numero di telefono dell’agenzia “Ghostbusters”, che compariva in uno dei frame. Il numero ricevette circa 1.000 chiamate all’ora per sei settimane. Chi lo componeva sentiva le voci registrate di Aykroyd e Murray che si scusavano per l’assenza in quanto… a caccia di spettri!
Nel loro ultimo concerto a Roma, i Kasabian hanno celebrato la notte di Halloween e i 30 anni del film, proprio suonando “Ghostbusters”, il successone che incornicia l’indimenticabile colonna sonora, firmato da Ray Parker Jr. Senza soluzione di continuità, la festa continua in rete dove l’invito per tutti gli appassionati è quello di taggarsi vestiti da acchiappafantasmi, con tanto di sensori e “acceleratore nucleare non autorizzato”, con l’hashtag #GhostbustersFest per entrare virtualmente a far parte della prima Academy Ghostbusters: una gallery fotografica dedicata sarà condivisa su tutte le pagine ufficiali della festa. Agli spettatori che hanno fatto un passo indietro di trent’anni, il cinema Galleria ha regalato una locandina del film. Oltre 400 milioni di dollari dopo infatti, i Gostbusters sono ancora in grado di inondare il mercato con magliette, gadget, cuscini, giochi, tazze personalizzate. Dimostrazione del fatto che la macchina di Hollywood non è solo effetti speciali da milioni di dollari, ma conta capolavori che sedimentano il loro successo nella sceneggiatura e nel talento degli interpreti. Di questi tempi, si salvi chi può. E chi non può si goda il film, un vecchio, fantasmagorico film.