Slc Cgil Puglia Sindacato Lavoratori della Comunicazione
di Ersilia Cacace
“Scrivere è un atto di speranza. È un mezzo per trasformare il caos in ordine, per mettere in dubbio le convinzioni e le supposizioni altrui, per affrontate il mondo con gli occhi e il cuore spalancati. Tramite la scrittura dichiariamo un’identità personale e usciamo dall’anonimato senza volto. Troviamo scopo, bellezza e significato anche quando la razionalità nega la loro esistenza. Scrivere, quindi, è un atto di coraggio. È molto più semplice vivere senza mettersi alla prova che confrontarsi con la pagina bianca. Quando scriviamo perseveriamo nella scoperta e nella dichiarazione delle verità che scoviamo, e osiamo mettendole nero su bianco. Scrivere è anche un atto di gioia e celebrazione, attraverso cui affermiamo che vale la pena perseverare la vita, esplorandone tutti gli aspetti, e che per farlo bene dobbiamo divertirci. Dobbiamo affrontare la vita con spirito giocoso, apertura mentale e ilarità, pronti a rischiare e sperimentare. Da ragazzino non avrei mai potuto sapere cosa avrei fatto, ma di una cosa ero certo: l’avrei scritto.” Queste sono le parole di “presentazione” che potremo leggere nell’interessante sito dello scrittore barese Michele Lamacchia https://leparolecreanomondi.com/ ,autore del romanzo “Doppie Punte” pubblicato da Lettere Animate. Lamacchia nasce a Bari nel 1977 e, dopo aver trascorso un’infanzia e una giovinezza complicata, si trasferisce a Firenze, poi a Roma e a Caserta seguendo un lungo percorso formativo e, ci dice, ancora in corso. Attualmente vive tra Brindisi e Firenze con le sue due figlie, cura il proprio sito leparolecreanomondi.com, scrive per la free-press e come blogger su diverse piattaforme. Ha pubblicato altri due romanzi: Mò avast! (“Adesso basta!” Biblios – 2010) e Nero (self-published – 2011). Ha vinto il I Concorso di Narrativa Breve Satisfiction, pubblicando con Bookmark Literary Agency nella raccolta “Una cosa che comincia per L” (2016). Se gli chiedete “Che cosa stai facendo?” risponderà “Scrivo”.
Michele, leggiamo nel tuo sito questa tua affermazione : “da ragazzino non avrei mai potuto sapere cosa avrei fatto, ma di una cosa ero certo: l’avrei scritto.” Puoi raccontarci come è avvenuto il tuo primo approccio con la scrittura?
Sono cresciuto in uno dei quartieri (il S.Paolo di Bari) più difficili di tutto il meridione, dove un bambino rischiava facilmente di diventare un bandito. La lettura e, dopo, la scrittura mi hanno salvato dalla strada. A 13 anni avevo scritto un primo romanzo di oltre 300 pagine e ne ero entusiasta. Quando poi l’ho riletto, solo un anno dopo, mi faceva talmente vomitare che ho capito che avrei speso la vita per scrivere.
La trama: E’ la storia di Piero, della sua vita familiare (notevole l’ingombro – nell’assenza – della figura di un padre ottuso e fascista che, come si scopre gradualmente, è in prigione per aver partecipato a un omicidio, in opposizione a quella del nonno Mario, amante dei libri e della musica, e – sarà vero? – da sempre innamorato segretamente di un uomo) e il suo personale racconto di formazione. Ma non sveliamo di più… “Doppie punte” è la descrizione di una famiglia barese la cui vita è regolamentata secondo rigidi canoni morali, sociali e comportamentali che portano a interpretare qualsiasi diversità come un segno di stranezza, di pericolosità o, peggio ancora, di depravazione. In questo contesto si racconta la ribellione del giovane Piero ad un mondo dove, nonostante le apparenze, “il male sopito nei panni di buoni vicini, brave mamme, mariti comprensivi, figli esemplari, può esplodere incontrollato”, un mondo a due facce (o a “due punte”) interpretato con il filtro del pregiudizio e messo in scena con quello dell’ipocrisia.
“Doppie punte” è il suo terzo romanzo.
“Doppie punte” di Michele Lamacchia
edito da Lettere Animate
Uscita Dicembre 2016
Genere letteratura italiana
Pagine 372
€ 16,50
Può essere acquistato in libreria e on line qui:
https://www.amazon.it/Doppie-punte-Michele-Lamacchia/dp/8868828243
