È fatta, il decreto è approvato, dentro ci sono le modifiche che abbiamo chiesto per l’emergenza, per riuscire a dare una prima, parziale, tutela alle decine di migliaia di lavoratori dello spettacolo rimasti di colpo privi di qualunque reddito e di prospettive.
Questo è il primo frutto del faticoso e articolato confronto con il Governo, che si svolge da due mesi sui tavoli di crisi, con la presenza attiva e costante della nostra organizzazione e in sintonia con gli altri rappresentanti degli operatori dello spettacolo.
Ora si va a lavorare su strumenti più agili e meno costosi per la ripresa (p.iva con costi di gestione bassi e tutele incluse oppure voucher con comprese alcune tutele) e sulle modifiche alle leggi, per ottenere un sistema che garantisca le tutele di base a tutti i professionisti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, oltre a operazioni di defiscalizzazione che consentano la emersione del lavoro irregolare, introducendo semplificazioni e abbassando i costi.
Principali modifiche introdotte :
– per gli iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, abbassamento della soglia di giornate lavorative coperte da contributo previdenziale, nel 2019, da 30 (precedente decreto) a 7, ai fini dell’ottenimento della indennità per i mesi di aprile e maggio;
• rinnovo indennità per i liberi professionisti titolari di partita iva e iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, con modifiche correlate a comprovata riduzione del reddito;
• inclusione nell’indennità, dei lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che siano stati titolari di contratti autonomi occasionali, nel 2019, e iscritti alla gestione separata;
• inclusione nell’indennità, dei lavoratori con contratto di lavoro intermittente con almeno 30 giornate lavorative nel 2019, precedentemente esclusi (rientrano in questa casistica i lavoratori dello spettacolo che sono iscritti alle cooperative, attraverso le quali ottengono servizi come la agibilità enpals);
• reddito di emergenza, per i nuclei familiari con reddito non superiore a 35.000 euro;
• modifiche all’accesso al reddito di cittadinanza.
Il riconoscimento da parte del Governo delle atipicità, caratteristiche dei mestieri correlati allo spettacolo e della necessità di intervenire sull’intero sistema normativo attuale, inadatto a riconoscerle ed affrontarle, apre le porte al passo successivo e fondamentale, che chiediamo da anni: la riforma delle leggi in vigore e la introduzione di normative moderne che garantiscano tutele e misure fiscali adeguate per i professionisti dello spettacolo.
Il coordinamento Spettacolo e Cultura SLC-CGIL Puglia