CULTURA è LAVORO

(di Francesco Monteleone)

Alla presenza di Susanna Camusso, l’ultima convocazione del nostro sindacato è stata dedicata alla ‘cultura’, il settore più martoriato da questa immatura economia che vede il denaro come Dio in terra e che ha lasciato morire il seme del pensiero. Il 17 dicembre, a Bari, tanta gente di valore, non si è sentita più sola.

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Foto di Pietro Amendolara

“Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola” questa frase celebre fu pronunciata molte volte da Goering e Goebbels, che pensavano agli effetti positivi della repressione di massa di artisti e intellettuali. I due gerarchi, che citavano la battuta di un’opera teatrale molto amata dai nazisti, massimizzarono quel concetto con mostruosità indicibili. La cultura fa paura a chi non crede nella democrazia. Più c’è ignoranza diffusa, più è facile la vita delle oligarchie al potere. E nella repubblica del poeta Bondi e della Gelmini? Negli ultimi vent’anni in Italia la cultura non è stata uccisa da una pistola, ma è morta ugualmente, per fame. I pochi denari governativi destinati alla istruzione e alle arti, sono stati ridotti progressivamente dalla confraternita di ‘menomalechesilviocè’ ed eccoci in una situazione pazzesca. L’Italia è un paese con milioni di analfabeti, con un bassissimo numero di lettori di libri e con il più grande patrimonio artistico desolatamente lasciato a se stesso.

1Bene, dimentichiamo queste amarezze storiche e diciamo che la serata del 17 dicembre 2013 nella sede della CGIL regionale sarà ricordata come una festa fantastica. A distanza di un anno dal primo esperimento, i dirigenti della SLC hanno voluto, organizzare il secondo incontro prolungato con tanti esponenti della cultura e dello spettacolo, per affermare tutti insieme una verità facile e negata, cioè che “la cultura è lavoro”, la cultura è sviluppo, la cultura è ricchezza per tutti.

Nella sede di via Buozzi sono state aperte le porte a quei cittadini che ancora se la fanno con i libri, dalle 18 alle 23; nella sala dei convegni c’è stata una creativa competizione tra artisti e intellettuali per dimostrare l’importanza della ‘conoscenza’, nel nostro essere al mondo. E tutti gli assenti senza giustificazione hanno fatto un torto a se stessi, perdendo una grande possibilità di assistere a testimonianze alte, ricche ed eclettiche.

Cos’è successo di originale il giorno di San Lazzaro? Affatato ha letto una potente lettera di Baldina Di Vittorio, figlia della prima moglie di Giuseppe e anch’essa sindacalista, Carolina Morra. Poi c’è stata la proiezione de ‘Il primo incarico’ di Giorgia Cecere, film di virtuosa bellezza nel quale Isabella Ragonese interpreta la parte di una maestra di campagna, vibrante di purezza. La regista ha svelato al pubblico i retroscena della produzione, ha descritto i luoghi e la gente di Cisternino (la location delle riprese) ed ha parlato del successo di critica in tutto il mondo.

Dante Marmone

Dante Marmone

Dante Marmone, intervistato dall’ottima giornalista Annamaria Minunno, ha descritto la sua nuova vita di capocomico senza palcoscenico. La chiusura del Teatro dell’Anonima è stata l’ultima invenzione demente degli amministratori che applicano leggi e regolamenti come armi distruttive. Dante, che ha il genio comico inesauribile, ha scritto un libro e nella testa gli gira l’idea di una commedia recitata interamente da donne.

3I segretari Forte e Gesmundo hanno sgranato gli occhi dalla contentezza, constatando il successo clamoroso della manifestazione. Nel fervente clima di fiducia che si è creato in casa CGIL attorno a tanti naufraghi della cultura, i due dirigenti hanno voluto chiarire la direzione di marcia del sindacato, per onorare quell’enorme capitale umano che produce ricchezza immateriale in condizione di squallido sfruttamento. Gli artisti e gli uomini di cultura non si reggono da soli. I lavoratori di ogni categoria sono i migliori compagni da combattimento.

Subito dopo, nella veloce alternanza tra dibattito e spettacolo, Maria Giaquinto ha interpretato ‘Assunta’ un’imbronciata lavoratrice di call center. La graffiante interpretazione dell’attrice ha spezzato in due la dottrina della Fornero. Sentire ciò che accade in quei posti di lavoro materializza il risentimento e ingrandisce la ribellione verso chi governa facendo sondaggi e questionari da talk show. Invece Mario Desiati è uno scrittore. Il suo ultimo libro parla di Taranto, strangolata da una fasulla industrializzazione, dove i perimetri del dolore, del pudore e dell’onore sono forme dissolte che oggi danno alla meravigliosa città un volto indecifrabile. L’attrice Giusy Frallonardo ha screpolato alcune pagine del libro, dissolvendole in suoni emotivi di amara bellezza.

4Corrado Petrocelli, già magnifico rettore dell’Università barese, ha scelto di comporre un catalogo di errori – orrori dell’autarchico e anacronistico sistema culturale italiano. L’indagine e le verifiche fatte dal professore sono chiavi d’accesso straordinarie per comprendere il disastro attuale. Qualche alto rappresentante delle istituzioni farebbe bene a tenere in mano le sue carte e a ripassarle spesso, per non dimenticare che i mercati economici si espandono nei paesi dove ci sono le migliori istituzioni culturali.

5 Camusso FerrettiE ora descriviamo l’ultimo giro di boa. Abbiamo volutamente trascurato di dire che la signora Camusso è stata l’ospite illustre della manifestazione. Il segretario nazionale della CGIL ha seguito le varie prove di resistenza artistica e di coesione morale, all’interno della sua casa sindacale. Silenziosa e per qualche ora in libera uscita dalle maceranti controversie contrattuali, la prima donna a capo della classe operaia italiana porta in volto ‘la fede di chi osserva’, alla maniera di Galileo Galilei. Quando è arrivato il suo turno in scaletta, la compagna Susanna si è lasciata interrogare dalla giornalista Annamaria Ferretti, che non crede alle leggende urlate nei tg e sa arrivare dritta dritta nelle profondità della verità. La Camusso non è una che usa le fasciature per curare le ferite, se prima non ha capito la causa della malattia. La sua teoria si ridice in poche righe. Se l’Italia vuole diventare un paese con il mercato del lavoro evoluto, deve investire nel sistema educativo, convertirsi alla ricerca scientifica e tecnologica, garantire il prezioso cammina della cultura e delle arti.

8Dopo di lei, il più bel tributo alla serata lo ha donato Raiz, leader degli Almamegretta. Accompagnato da Giuseppe De Trizio alla chitarra, la cruda voce napoletana ha infiammato il pubblico con 2 brani scritti contro chi è prigioniero di eresie e non è mai sazio di oltraggi al popolo.

 

 

9La serata era cominciata con l’inaugurazione della biblioteca CGIL ‘Giuseppe Di Vittorio’ e si è conclusa con gli interventi di Giancarlo Visitilli, Gianfranco Piccirillo di Puglia promozione,

 

 

 

10del coreografo maestro Domenico Iannone, del musicista Giuseppe Volpe. In tempi di aspra bellezza l’ultima luce di una giornata indimenticabile è sprizzata dalle bollicine di un brindisi di fine anno, con l’augurio che la cultura ritrovi il suo splendore, che garantisca piacere e lavoro, che torni a essere se stessa e non l’ombra cupa generata da un inizio di millennio scellerato e oscurantista.

Francesco Monteleone