“Amore sono incinta!” è una frizzante commedia teatrale frutto del Laboratorio di Scrittura e Narrazione targato “Allegra Brigata” condotto da Dada Medico. Un anno trascorso tra letture, esercitazioni e stesure di racconti che hanno portato quindi alla scrittura e alla sceneggiatura collettiva di questo esilarante testo da parte di Sara Bianchi, Claudio Catucci, Nicola Dedominicis, Claudia Giliberti, Marlisa Satalino oltre alla stessa Dada Medico. A dare volto e voce ai personaggi creati, in scena c’erano Laura Alò, Silvana Anglani, Elena Ciasca, Giovanna Conversano, Enza Matricoti, Vincenzo Pellegrini, Bruno Verdegiglio e uno degli stessi autori, Claudio Catucci.
La storia. Una coppia innamorata e felice, Bianca e Davide. Ciliegina sulla torta è l’arrivo di un bebè. Se la notizia riempie di una felicità immensa la futura mamma, non si può dire lo stesso per il futuro papà, che rivela più paure e ansie di chi fisicamente porterà avanti la gravidanza. A essere incinta non è solo lei, a quanto pare: tra sbalzi d’umore, nausee e voglie il conto alla rovescia dei fatidici nove mesi sembra interminabile. Una burrasca di sensazioni che porterà la coppia sull’orlo di una crisi di nervi, ma alla fine l’arrivo della nuova vita riporterà il sereno.
Grande merito va dato al testo ideato dai ragazzi del corso, molto bravi a condensare in pochi quadri divertimento e spunti riflessivi, che seppur “scontati” (sterilità, adozione, sesso), sono stati trattati con garbo ed efficacia, quasi da professionisti consumati della parola scritta.
A fine rappresentazione abbiamo raggiunto il deus ex machina di tutto, Dada Medico. Dopo la maturità classica, la Laurea in Lettere e un Master presso il Centro Europeo per l’Editoria, è diventata prima giornalista pubblicista scrivendo per varie testate, poi direttrice responsabile e caporedattrice per “Magazine”; quindi Media Manager, Web Content Manager, Copywriter, Social Media Manager, Digital Strategist. Docente di Scrittura Creativa e autrice di un’antologia poetica, ha vinto vari premi e riconoscimenti per le sue fatiche letterarie e fotografiche. Insomma una tipa tosta ed eclettica.
Dada, perché proprio il tema della gravidanza? Una vostra maniera di rispondere alla questione della stepchild adoption?
«La scelta della gravidanza è del tutto antecedente al clamore legato al #fertilityday. Durante il laboratorio, nel pensare a degli ipotetici semi di storie, è venuto fuori il discorso della gravidanza traslato nel punto di vista. Non più la donna, ma come la vive l’uomo, il marito, il compagno. Il desiderio che sottende qualsiasi scelta narrativa, per quanto mi concerne, è dettato dalla volontà di fare della letteratura qualcosa di assolutamente umano, reale, vero, vivo, accessibile. Prendere spunto dalla quotidianità, partire da ciò che siamo, abbiamo davanti a noi. La letteratura e la scrittura non sono per pochi. Sono per tutti, di tutti. Basta comprendere il meccanismo per avvicinarsi. Senza timidezza o pregiudizio».
Con quale criterio hai fatto la scelta degli attori?
«Il laboratorio di scrittura prevede che i partecipanti, una volta acquisiti mezzi e strumenti, scrivano una storia che poi i ragazzi del laboratorio teatrale dell’Allegra Brigata portano in scena. L’anno scorso è stato un caso straordinario che gli stessi scrittori abbiano voluto cimentarsi nella doppia veste di scrittori e…attori. Quest’anno, a parte due ragazzi, mi sono fatta aiutare da giovani attori pieni di talento ed entusiasmo».