Call center, Taranto fa scuola, arriva la legge con la clausola sociale. Tutele per le lavoratrici e i lavoratori nei cambi di appalto.
Sarà definitivamente approvata la settimana prossima, al Senato, in recepimento della Direttiva europea la Delega in cui è inserita la clausola sociale per le lavoratrici e i lavoratori dei call center, ovvero la garanzia della continuità del lavoro nei cambi di appalto.
Lo ha confermato oggi l’On. Teresa Bellanova, Sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, intervenendo a Taranto al convegno «Clausola sociale nei call center: garanzie occupazionali raggiunte da Taranto» organizzato da Slc Cgil Taranto nella sede della Cgil Taranto.
“Le aziende pubbliche e private che decideranno i cambi di appalto ovviamente con regolare bando”, ha affermato la Sottosegretaria, “dovranno comunicare la decisione preventivamente alla Organizzazioni sindacali. Per le lavoratrici e i lavoratori una garanzia senza precedenti e per me un importante risultato e una grande soddisfazione. Perché interviene in un settore delicatissimo come quello dei call center, e perché è in relazione alla vertenza tarantina che non è esagerato definire simbolica. Un risultato importante per Taranto, la conferma della grande attenzione del Governo e mia personale verso questa bellissima e sofferente città. Stiamo affrontando e cercando di risolvere questioni di estrema rilevanza che nel corso degli anni sono state quasi ignorate e di certo poco considerate. Noi, ci stiamo mettendo la faccia”.
Nel corso dell’intervento la Sottosegretaria Bellanova ha poi sottolineato le misure a sostegno della conciliazione vita lavoro varate dal Governo. “Abbiamo ampliato i congedi parentali, portando a 6 quelli previsti fino a 3 anni, e a 12 anni quelli previsti fino a 8. Inoltre per i prossimi tre anni abbiamo previsto 38 milioni di euro l’ anno destinati ai contratti di secondo livello che intervengono sull’organizzazione del lavoro e sulla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. In questo modo credo di poter dire che si chiude il cerchio. Ora sta alla capacità delle parti saper contrattare e saper rendere esigibili i diritti che abbiamo ulteriormente rafforzato ed ampliato”.