Un film di Alejandro González Iñárritu. Con Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, commedia, USA 2014.
Dicono che il regista messicano Inarritu abbia voluto criticare aspramente gli attori e il mondo dello spettacolo di Broadway. Come se gli attori fossero persone diverse da altri esseri umani! Gli attori sono imitatori con una bella presenza, una buona voce e un’ottima memoria. Sono professionisti dello show, del divertimento, non hanno capacità profetiche o filosofiche, spesso sono ignoranti e spessissimo esibiscono un narcisismo nauseante. Quindi, anch’essi sono fragili, invidiosi, insicuri, avidi, egoisti, bugiardi, violenti e altrettanto incapaci di gestire i rapporti familiari o sentimentali come noi che li ammiriamo sulla scena.
Perciò Riggan Thomson (interpretato Michael Keaton) è un perfetto esemplare di attore universale e noi vi stra-consigliamo questo film che merita premi a iosa per il soggetto, per la straordinaria bravura del cast e per l’abilità di Inarritu che fa film d’oro, uno dietro l’altro.
La location è un teatro di Broadway dove una ex celebrità cinematografica di Hollywood vuol dimostrare a se stesso e al pubblico di saper recitare sul palcoscenico, come i grandi artisti.
Quel che accade durante l’allestimento dello spettacolo alla fine sarà più affascinante dello spettacolo stesso. Le viscere del teatro, cioè i camerini, le quinte, i corridoi, le uscite di sicurezza sono una scena aperta, sulla quale la vita si presenta nel suo penitenziale dolore.
L’interpretazione di Emma Stone (La figlia ribelle Sam) è perfetta, Edward Norton assorbe le emozioni più profonde del suo personaggio e le rigetta con la maestria di De Niro, Newman e simili. Michael Keaton più bravo di così non lo sarà mai più. Gli daranno l’Oscar. Dicevamo della regia del genio messicano: rare volte le sue inquadrature sono prevedibili. La camera, sempre in movimento, è la protesi di un voyeur che guarda dappertutto, le cose importanti e le meno importanti, per trasformarle in racconto. Gli spettatori che amano i divi facciano il biglietto di Birdman e imparino a comprendere per davvero cosa essi sono, tolte le maschere. Infine, per una volta, diamo grande consenso anche ai critici teatrali, quelli bravi, che generalmente sono odiatissimi dal pubblico e dai professionisti del palcoscenico. In questo film la temutissima penna del New York Times sarà l’unica vera depositaria della verità. E darà lei le vere ali all’uomo-uccello. Un consiglio: non guardate il trailer, non leggete recensioni per questo capolavoro. Entrate e seguite con attenzione tutta la vicenda. Da questo film si apprende l’essenza della drammaturgia.
“L’ attore è un tizio che se non parli di lui, non ascolta” diceva Marlon Brando. Effettivamente moltissimi attori sono antipatici, quando non lavorano. Ma a vederli interpretare questi copioni si rimane a bocca aperta.