È stata un’edizione monca quella del Bif&t 2016. Innanzitutto, per l’enorme vuoto lasciato dal presidente Ettore Scola, la cui scomparsa improvvisa ha costretto a rivedere il programma in fretta e furia.
Poi, non è passata inosservata l’assenza della sezione “Panorama internazionale”, che l’anno scorso aveva fatto sbarcare a Bari personalità come Alan Parker e Costa Gavras.
Nessun ospite dall’estero in questa ottava edizione, dunque, a causa di una radicale riduzione del budget. Ciononostante, notevole è stato lo sforzo di offrire al pubblico un programma ricco di film vecchi e nuovi, lezioni di cinema e appuntamenti con registi e attori.
A fare il botto è stato Toni Servillo, con oltre duemila persone nel teatro Petruzzelli. Lo abbiamo visto arrivare elegantissimo -lo sguardo intrigante e l’immancabile sigaro tra le labbra- mentre covava dentro di sé l’idea di sorprendere il pubblico con qualcosa di nuovo; idea prontamente accolta dal direttore artistico Felice Laudadio.
Non un’intervista -che a suo dire lascia il tempo che trova- ma un monologo in cui raccontarsi e smascherarsi; un po’ come era già accaduto lo scorso anno con Nanni Moretti e il suo personale Caro Diario. Ed è stata davvero un successo la trovata di Servillo, giacché il pubblico ha potuto godere gratuitamente e inaspettatamente di un piccola interpretazione teatrale sul sogno, sulla passione e sul ruolo dell’attore.
La più tormentata dai fan è stata Claudia Cardinale, che pure si è sempre concessa con molto garbo e disponibilità. Tuttora bellissima, ha affiancato il regista Marco Bellocchio nell’intervento-ricordo su Marcello Mastroianni, dopo la proiezione del film Enrico IV. Tantissimi le pellicole che l’attrice ha condiviso con Marcello, dal suo esordio nei “Soliti Ignoti” di Monicelli alla straordinaria interpretazione nel Bell’Antonio di Monicelli.
Ancora più salda si è mostrata la famiglia Scola, a cui fanno da collante la vitalità e le premure della signora Gigliola, donna energica più di un’amazzone. Con le sue due figlie e i nipoti, ha presenziato al ricchissimo tributo al Presidente: film, incontri, racconti dei suoi amici più cari, i backstage dei precedenti festival, fino a Scola raccontato dalle figlie nel documentario “Ridendo e scherzando”.
Qualche riserva sul tributo a Marcello Mastroianni (la più grande retrospettiva mai organizzata prima) ce l’ha avuta la barlettana Anna Maria Tatò, compagna dell’attore per circa 22 anni. Troppa carne al fuoco: film, interviste e video-documentari che, a suo dire, si sono persi nel mare magnum di un programma sovrabbondante e variegato.
Ancora, Paolo Virzì, Paolo Taviani, Ornella Muti, Pif, Sergio Rubini e tanti altri rappresentanti del cinema italiano si sono alternati sul palcoscenico del Petruzzelli e nelle varie sale del Galleria. Ognuno ha lasciato un’impronta, un insegnamento o una suggestione al numerosissimo pubblico del Bif&st.
Che -seppur con alcune riserve- si riconferma uno degli eventi più attesi e amati della nostra città.