Ci sono delle partite di calcio che durano 90 minuti, ma un momento dopo la fine diventano cicatrici di battaglia, nella memoria dei tifosi. Chi le ha viste, si sentirà prescelto dalla Fortuna, perché è stato testimone di un evento rarissimo; e potrà raccontarlo tutte le volte che vorrà, senza temere di annoiare. Può essere: Italia – Germania 4-3 o Galatina – Noicattaro 1 -2, non è importante, non c’è differenza dovuta alla categoria. In quelle partite il calcio si fonde con la letteratura e il frutto che matura è una storia della quale saremo per sempre avidi.
Ebbene, una partita epica è stata sicuramente Benevento vs Bari, giocata il 24 febbraio 2017, alle 21. Il Benevento ha un presidente ricco e ambizioso che vuol portare la squadra della vecchia capitale longobarda in serie A. Il Bari è alla fine di tanti anni di fallimenti, amarezze, disillusioni, ma sembra poter innalzare la testa con un allenatore centrato da un presidente decentrato e tanti doppioni di figurine Panini: Floro Flores (vibratore napoletano n.9), Brienza (un esodato non ancora pensionato, costretto a nascondere la carta d’identità), Galano (incompreso e utilizzato a pezzi, come i donatori di organi), Micai (il portiere che ripara tutti i guai).
I vecchi tifosi dicono che a Benevento i baresi troveranno le botte, per le vecchie vendette longobarde mai dimenticate. Perciò a Benevento si presentano un migliaio di giovani coraggiosi che certamente non vogliono fare la parte dei birilli.
Nei primi minuti della partita il Bari parte benissimo, con il risultato che segna Lopez, capitano degli avversari. Ma, in quel preciso istante, tutti sanno che non finirà più secondo pronostico. Infatti succede l’inimmaginabile. Goal bellissimi a ripetizione, pareggi, sorpassi, il finale più intenso di una eccitazione sessuale.
Nelle sale-giochi dove stiamo appiccicati ai monitor saltano tutte le scommesse. Puntiamo sul pareggio, sull’1 -3, sul 2 – 3, ci rassegniamo perfino al 3 – 3, ma perdiamo tutti i risparmi. Nessuno ha avuto il genio di giocare il 3 – 4 finale, quotato a 150!
Siamo in parecchi ad averso svuotato le tasche, soffrendo ogni secondo della partita, ma abbiamo vinto qualcosa di grande. Nel tornare a casa, pensiamo che sarebbe stata una notte indimenticabile anche se il Bari avesse perso. Perché in una partita di football l’importante non è vincere, ma giocare bene. Certo, la vittoria soddisfa il desiderio immediato di prevalere, ma dopo ogni vittoria il desiderio di un’altra vittoria si ripresenta daccapo e più forte; bisogna sempre vincere di nuovo. Perciò il tifoso che ama vincere ha una piccola gioia momentanea, ma è sempre in uno stato di scontentezza.
Invece chi ama il bel gioco del calcio trascorre tutta la vita, aspettando partite come Benevento – Bari…e non le dimentica più, mai più. Ma soprattutto sa raccontarle così bene, che sembra averle giocate lui stesso.