Cara Tina Anselmi,
oggi che devo rivolgerti qualche parola come ultimo saluto, rileggo i ‘coccodrilli’ dei giornalisti e ripenso alla tua vita che è stata ‘valorosa’. Ecco, ho trovato immediatamente il termine giusto, sintetico e appropriato per il commiato. In questo mondo, certe cose hanno valore se sono un mezzo per qualcos’altro che ha valore. La tua vita ha valore in quanto ci ha procurato la libertà dal totalitarismo e, per noi materialisti, non esiste niente di più alto della libertà.
Da oggi le persone che ti hanno voluto bene, che ti hanno rispettato e seguito nella tua fulgida esperienza sindacale, politica e parlamentare potranno solamente ricordarti e portare qualche fiore sulla tua urna. Non è molto, non è poco.
Io non so fare i necrologi, ma come segretario devo cimentarmi quando è necessario. Facciamo così, compagna Tina, ti saluto dalla Puglia con il motto dei partigiani, ‘Bella ciao’ perché della tua vita considero la partecipazione alla Resistenza la parte più eroica ed esemplare. Avevi 17 anni quando su una bicicletta portavi i pericolosi messaggi della tua Brigata antinazista, nel territorio di Castelfranco Veneto.
La giovane anima razionale ti ha spinto ha rischiato la morte ripetutamente, perché solamente mettendosi al servizio degli altri è possibile autorealizzarsi. Ma è giusto ricordare che quell’altissimo grado di coraggio ti è sorto dentro quando ti hanno costretto a vedere l’esecuzione pubblica di tanti giovani della tua terra. Dopo la guerra hai continuato a interessarti al prossimo e hai avuto successo, un lungo successo che si spiega con una motivazione semplice ed essenziale. Ti sei dedicata a migliorare la realtà collettiva con un ‘vero’ disinteresse personale. Questa ricetta morale è da sempre, la più efficace.
Sappiamo che hai lavorato nella Cgil e poi sei passata nella Cisl, il sindacato dei cattolici perché tu hai sempre avuto una fede religiosa incrollabile. Proprio in questi giorni l’Italia è sconvolta da terremoti che procurano un grande dolore a tanta gente che non se lo merita. Ora che hai intrapreso il viaggio nelle tenebre, chissà se incontrerai il tuo dio e se riuscirai a capire perché l’Onnipotente permette che ci sia il male nel mondo.
La Democrazia Cristiana, il partito che ti ha scelta come prima donna a guidare un Ministero della Repubblica, non esiste più da tempo. Ma gli ideali cristiani di amare il prossimo e i nemici, di aiutare i poveri e i sofferenti, di combattere la violenza sono ancora il patrimonio della nostra nazione. Chi proseguirà la tua missionte dovrà impegnarsi contro quei politici che invece dimostrano di avere una fede deviata.
Sulla morte, per dire cose sensate bisogna essere filosofi. Io scrivo questo editoriale il 2 novembre, il giorno nel quale massimamente ci accorgiamo che i defunti non ci sono più. Che noi siamo quelli rimasti, che la morte è certamente una perdita irreparabile. La vita è un dono prezioso, eppure ci sono essere umani disposti a morire per un altro. Non se sia una cosa giusta o una pazzia. Bisogna ‘esserci’ per fare scelte tanto radicali.
Tina Anselmi nei giorni della cessazione della sua vita, riceve da noi della SLC un buon viaggio verso l’eternità. Lei si è sacrificata per difendere gli indifesi, le donne, gli sfruttati (è stata un buon ministro del Lavoro). Tina è nata e muore nel suo paese, a Castelfranco Veneto. Sicuramente, la sua nobile anima sta confortando tutte quelle anime che, salendo insieme nell’Empireo, hanno lasciato il corpo senza una degna sepoltura.