ARRIVA GODOT

(di Francesco Monteleone)

1° conferenza generale delle culture e del turismo a Bari. (mattina del 2 settembre 2014)

Silvio Maselli ha voluto sentire direttamente tutte le società, associazioni, istituzioni, rappresentanze sindacali ecc. che lavorano (affannosamente) nel campo della cultura e dello spettacolo con le quali avrà da interagire nei prossimi anni. Il nuovo e autentico assessore alle culture di Bari ha indetto una riunione pubblica nella sala Murat il 2 e 3 settembre 2014 alla quale hanno partecipato praticamente tutti quelli che da anni si impegnano a far diventare più ricco e interessante quella che è la quarta area metropolitana d’Italia, con 1 milione e 200 mila abitanti. Maselli e i suoi funinari, per garantire il diritto di parola a tutti, hanno assegnato il tempo massimo di 7 minuti per ogni intervento. Il risultato è stato un Polemos nel quale, con alti e bassi si sono sentite analisi, proposte e tesi che diventeranno materia dialettica per gli strateghi del turismo e la cultura nel capoluogo. Purtroppo molti operatori non hanno approfittato della presenza fisica dei massimi responsabili delle politiche culturali per dire a muso duro, quali sono stati finora gli ostacoli impossibili da superare; uno su tutti l’assenza pluriennale di un vero assessore al settore. Molti interventi sono stati autoreferenziali. Altri hanno ipotizzato soluzioni eccessivamente sognanti, tipo un museo delle manifatture del lavoro’, ma il bilancio finale non sarà negativo.

Il sindaco Antonio De Caro ha promesso di ascoltare più attentamente la voce di chi opera nella cultura. Silvia Godelli, da dieci anni a capo dell’assessorato regionale, ha affermato che la “cultura non è ancella del turismo, anzi è un obiettivo in sé, ma ha bisogno di stabilità e professionalità”. Angela Barbanente, eccellente assessore regionale all’Urbanistica ha ricordato la nuova ed efficace legge del 2013 sui beni culturali, che sta garantendo notevoli standard di qualità. I rappresentanti di Puglia Promozione e Federalberghi hanno rimarcato che i turisti a Bari rimangono mediamente un giorno soltanto, per poi spostarsi altrove, spesso non trovando in città nessuna segnaletica per le opere d’arte. Il prof. Federico Pirro, storico dell’industria all’Ateneo, ha invitato a incrementare il turismo storico-scientifico in Puglia, emulando i bellissimi musei dell’Acquesdotto Pugliese e quello del Confetto di Ruvo. 

Pino GesmundoPino Gesmundo, segretario cittadino della CGIL, è intervenuto alle 13,30. I suoi sette minuti non sono stati sprecati a generalizzare su ovvietà che non producono fatti. Il nostro caparbio dirigente sindacale ha una talentuosa figlia ballerina che gli racconta in casa quanto è difficile realizzarsi nella propria arte. Il segretario ha parlato senza fronzoli: Godot è un’ottima iniziativa, ma sarebbe stato meglio evitare le litanie e gli autoelogi. Lo spettacolo è fonte di sviluppo ecoomico, ma c’è una grande e insopportabile precarietà nella vita quotidiana dei creativi. Bisognerebbe costruire lavoro stabile, invece c’è tanto lavoro nero perché la cultura, qualunquisticamente, è considerata una seconda attività. Bari ha teatri che devono essere aperti (Piccinni, Margherita, Purgatorio, Kursaal, Anonima) e lo stesso Petruzzelli dovrebbe essere più ospitale verso gli artisti locali. Finora c’è stata una cerchia ristretta che ha gestito le risorse economiche pubbliche. Urge una maggiore equanimità. Gesmundo ha anche esortato l’assessore a ‘coccolare’ i turisti che vagolano in una città chiusa, a offrire loro una motivazione per rimanere qualche ora in più. Infine a mettere in rete i suggestivi borghi antichi attorno a Bari.

Un buon intervento finale è stato quello di Massimo Biscardi, nuovo Sovrintendente del Politeama ricostruito, dopo tanto dispiacere: Il Petruzzelli è la 14esima fondazione in Italia. Ha ripreso la sua attività da poco, dopo anni di silenzio. Ha maestranze stimate in tutto il mondo, ma ci vorranno 20 anni per crescere, senza illusioni. Il Petruzzelli deve recuperare il pubblico, scrivere un codice etico e soprattutto spogliarsi delle proprie vanità. ‘Per l’arte ci vuole umiltà’. E noi chiosiamo che per la politica ci vuole onestà.

Francesco Monteleone